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Un'idea delle catacombe
di Nicola De Guglielmo
Qui, con una tecnica che in sostanza risale agli etruschi, i cristiani ci fanno sapere qualcosa della loro vita; gli affreschi delle catacombe, non rari, non ci parlano solo di loro, ma anche dell'ambiente estetico e spirituale in cui vivevano.
Delle trenta catacombe cristiane che si possono vedere a Roma - ce ne sono anche di ebree - la più antica, meno nota ma tra le più interessanti è quella di Domitilla, con una ampia traccia di una presistente vita pagana (Vestibolo dei Flavi), e la più nota e più ampia: quella di S. Callisto, che furono tomba di numerosi pontefici martiri dei primi secoli.
Il nome di "catacomba" è piuttosto recente, perchè i primi cristiani le chiamavano "coemeteria". "Ad catacumbas" (espressione di origine greca: "katá kýmbas" (κατα κýμβας), che vuol dire "presso la depressione del terreno, sulla via Appia) era soltanto il nome del luogo in cui fu scavato il cimitero di San Sebastiano, - molto noto nell'antichità per essere stato, come attestano numerosi fonti antiche, il 29 giugno, luogo di culto di Pietro e di Paolo, almeno dal 258.
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