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Diario di uno dei tanti viaggi a Fulda
di Antonello Anappo
Per il 25° del gemellaggio tra Fulda e la Magliana. Un viaggio, organizzato dal Comitato Catacombe di Generosa, per rinnovare il legame di fede e di affetto tra le due comunità locali. Ve lo raccontiamo attraverso questo "diario".
TRA ROMA E FULDA
(La Magliana, Bressanone, Norimberga e Fulda)
26 luglio 2007 - Ci ritroviamo alla sette del mattino, al Monumento ai Caduti su via del Trullo. Siamo in ventinove. Salutiamo Emilio Venditti e il pullman si mette in marcia per i primi 700 km, destinazione Brixen (Bressanone). Leggiamo la Preghiera dei Martiri portuensi, un carme di fede intensa in cui si chiede ai santi fratelli Simplicio, Faustino e Beatrice di essere sorretti dalla stessa forza con cui essi affrontarono le persecuzioni di Diocleziano.
Pranziamo a Modena; attraversiamo le valli padane e lungo la strada dell’Adige arriviamo in Val d’Isarco, tra vigneti e campi di mele. A Brixen ceniamo alla tirolese, con brodo, ravioli, maiale in salsa, apfelstrüdel.
Bressanone è la più antica città del Tirolo. Insediamento gallico, nell’827 prende il nome di Brixina e nel 1027 è sede vescovile. Per la posizione strategica è oggetto di molte contese: Napoleone la occupa nel 1797, i Bavaresi nel 1806, gli Austriaci nel 1814, gli Italiani nel 1918.
La visita serale inizia dalle mura medievali. Arriviamo alla chiesa romanica di S. Michele con la sua Torre bianca e visitiamo il Duomo duecentesco dei patroni Albuino e Ingenuino, ricostruito in epoca barocca. Scorgiamo il Palazzo vescovile dalle logge rinascimentali e passeggiamo lungo il Rienza fino alla confluenza nell’Isarco.
27 luglio - Valichiamo il Brennero e ci dirigiamo a Norimberga, 700 km a nord. Abbracciamo le vette dell’Austria dal viadotto panoramico Europabrücke ed entriamo nel land della Baviera. La Foresta Nera cede il posto a pascoli e mandrie bovine. Pranziamo all’aperto: un corroborante caffè su fornello a gas ci ricorda che il viaggio è ancora lungo.
Entriamo a Norimberga dall’imponente cinta muraria di 80 torri. Crocevia commerciale tra Olanda e Italia, la città conosce dal Quattrocento due secoli di prosperità, conclusi dalla Guerra dei Trenta anni.
Visitiamo la chiesa gotica Frauenkirche (Nostra Signora) sulla centrale Marktplatz in cui si vendono würstel e panpepato, la chiesa gotica di S. Lorenzo e quella tardoromanica di S. Sebaldo, fino ad attraversare il ponte sul Pegnitz. Passiamo di fronte al Tribunale: la memoria degli odi razziali e delle devastazioni di guerra è più che mai presente.
Ancora 275 km e siamo a Fulda, nel land dell’Assia. Alle scuderie del Priesterseminar, il Seminario cattolico, ci attendono il rettore Cornelius Roth, monsignor Lucien Lamza, e Anni e Helmut Honikel, “der motor”, il motore tedesco del gemellaggio. Nella sala affrescata del Refettorio mangiamo spaghetti al salmone, salumi, formaggi, uva.
CATTOLICI E PROTESTANTI
(Marburg, Amönemburg, Alsfeld ed Heinzell)
28 luglio - Piove a dirotto. La giornata è dedicata ai centri urbani del protestantesimo. Raggiungiamo Marburgo, dove Lutero insegnò la nuova dottrina il cui motto è “Sola Scriptura” (la guida è la sola Bibbia, non il Papa). Con l’arcivescovo Ludwig Schick visitiamo la cattedrale Elisabethkirche, sepolcro di S. Elisabetta d’Ungheria, che si dedicò agli umili sull’esempio di S. Francesco. Scorgiamo il Cristo dolente e la Pietà di Marburgo. All’esterno potenti contrafforti sorreggono le torri a guglia. Pranziamo con cotolette. Sotto un cielo di piombo ci arrampichiamo con Anni e Helmut per il borgo dalle suggestioni gotiche, fino al Castello.
Proseguiamo per la vicina Amöneburg, villaggio celtico sull’Ohm, evangelizzato da S. Bonifacio nel 721. Con don Markus, seminarista alla Magliana e oggi parroco della chiesa neogotica Stifkirche, visitiamo le rovine della città.
Raggiungiamo Alsfeld, borgo di case a traversa, in fasciame di legno. Alsfeld ha pianta circolare, e le viuzze convergono tutte sulla Marktplatz, dove affacciano la Rathaus (municipio), Weinhaus (vineria) e Pranger (gogna).
29 luglio - Nel borgo cattolico di Hainzell è festa grande. Si onorano insieme la patronatsfest dei Martiri, i 25 anni di gemellaggio con la Magliana e gli 80 anni del Duomo ricostruito. Il Dom è bardato dei colori civici, mentre in Bürgerhaus, la casa comunale, svetta la bandiera italiana.
Con gli abitanti in costume partecipiamo alla Messa solenne, concelebrata da monsignor Lamza, il rettore Roth e il parroco pater Stipe Pervan. Visitiamo la mostra sul cammino delle due comunità, dai contatti di Venditti e padre Ezio Santella (1978) al gemellaggio (1982) a oggi. Il pranzo è luculliano: strozzapreti con stufato e funghi, wurst, vino, torte.
Dopo il caffè prendono la parola Anni Peege per la comunità parrocchiale, il borgomastro Bruno Block, il prosindaco Astrid Blumenthal, il delegato della regione Heiko Wingenfeld. C’è il tradizionale scambio di doni: il presidente del Comitato Catacombe di Generosa Nicola De Guglielmo consegna il calice commissionato dal Comitato e realizzato dell’orafo Enzo Lucà.
Sfidiamo la pioggia battente e passeggiamo per Hainzell, con le sue case da fiaba. Hainzell è attestata dal 1265, e assume importanza dal 1752, come frontiera della diocesi cattolica. Lungo Beatrixstraße ci addentriamo per la campagna in perfetto esercizio e, ad un crocicchio scorgiamo il monolite a ricordo del gemellaggio. Cena in Bürgerhaus, a base di pizza.
LA ROTTA DI BONIFACIO
(Fulda)
30 luglio - Finalmente il sole. Visitiamo la città di Fulda. Iniziamo da Maglianastraße e raggiungiamo Bonifatiusplatz, dedicata all’evangelizzatore tedesco San Bonifacio.
La sua opera missionaria inizia nel 719 per incarico di papa Gregorio II, e si sviluppa da ovest a est lungo una rotta che investe Frisia, Assia, Turingia e Baviera, per proseguire dal 738 a Ratisbona, Passau e Salzbourg, e viene interrotta dal martirio il 5 giugno 754: San Bonifacio si fa scudo dai pagani con i Testi sacri, e così lo rappresenta ancora la statua bronzea nella Bonifatiusplatz.
In questa cittadina la rotta di Bonifacio si incrocia con una seconda rotta della fede, quella del discepolo Sturmius.
Nel 748, dopo essere stato a Montecassino per perfezionarsi sulla Regola, Sturmius riceve a Roma in dono le Reliquie portuensi, e le conduce a nord, offrendo ad esse stabile riposo presso l'abbazia sul fiume Fuldaha (“terra tra le acque”), da lui fondata quattro anni prima. E' da qui che idealmente inizia il gemellaggio tra le nostre due comunità.
Segue - Entriamo nel Duomo, edificato dal 791 in stile romanico, ma che vediamo oggi nelle forme barocche dopo la ricostruzione settecentesca dell’architetto Johan Dientzenhofer. Visitiamo lo Sturmius-altar, ci raccogliamo in preghiera sul Faustinus und Simplizius-altar, e infine scendiamo nella krypta di Bonifacio.
L’abbazia, protetta da Carlo Magno, prosperò rapidamente, ottenendo prima l’immunità fiscale, poi la dogana e il mercato (1019) e lo status di “città libera” (1114).
Dalla spianata su sui si affaccia la grandiosa facciata barocca, sormontata dalle due torri campanarie, raggiungiamo la vicina abbazia romanica Michaelskirche (818) dalle due torri, l'una conica e l'altra quadrangolare.
Ci dirigiamo verso le mura che dal 1162 cingono la città e si aprono in cinque porte: Florentor, Kohl, Frauentoerlein, Armigera e Peter.
Segue - Attraversiamo i giardini botanici dell’Orangerie e raggiungiamo il Castello, lo Stadtscloß. Il primo nucleo gotico (1294) di Enrico di Weilnau viene riedificato in stile rinascimentale da Giovanni Federico di Schwalbach e infine in forme barocche nel 1721.
Ci accoglie il cerimoniere Reinhold Shäfer, rappresentante del burgermaister Gerhard Möller, per l’augurale scambio di doni. Il presidente del Comitato Catacombe di Generosa Nicola De Guglielmo consegna il regalo del presidente del Municipio Arvalia-Portuense Gianni Paris, e pronuncia un discorso sull’unità europea, resa possibile dai gemellaggi, capaci di abbattere le frontiere. Accompagnati dai rappresentanti della comunità italiana di Fulda ci spostiamo nella sfarzosa Sala dei Principi, per omaggiare lo stemma cittadino: croce nera in campo rosso (che rappresenta il martire Bonifacio) e tre gigli (gli antichi Martiri portuensi): uomini diversi, una comune rotta. Visitiamo le sfarzose sale del Castello e la collezione delle porcellane.
Nel pomeriggio visitiamo la Andreaskirche, chiesa barocca dalla suggestiva krypta romanica affrescata, dove il parroco benedice il viaggio di ritorno a Roma.
Il pullman ci porta alla chiesa luterana del Cristo (1896) e raggiungiamo il ristorante italiano per la cena di arrivederci a base di pappardelle, con monsignor Lamza, il professor Schambony, il vecchio borgomastro e pater Stipe Pervan. Secondo l’uso locale Pater Stipe offre il primo giro di birre, mentre il borgomastro offre il secondo. Ritorniamo al Seminario a piedi per il quartiere barocco. Scorgiamo l’università del 1734, opera di Andrea Gallasini e la Stadtpfarrkriche dedicata a San Blasius.
TRA FULDA E ROMA
(Fulda, Rothemburg, Innsbruck, La Magliana)
31 luglio - Dopo la colazione e l’abbraccio al rector Cornelius Roth, al personale del Priesterseminar, Anni e Helmut, iniziamo il viaggio di ritorno. Percorriamo 300 km e facciamo tappa a Rothemburg, sul fiume bavarese Tauber. Sorta nel X secolo intorno al Castello signorile, la città si arricchisce grazie ai commerci, dotandosi nel 1274 di mura possenti.
Visitiamo le torri Klingentor e Galgentor, e la chiesa tardogotica Jakobskirche (1448) dai due campanili e gli interni severi. Arriviamo alla Marktplatz, centro della vita cittadina, dove ogni anno si celebra la Bevuta del Borgomastro, presso il Rathaus gotico con facciata rinascimentale. Incrociamo la Baumeisterhaus (“casa dell'architetto”) e discendiamo la Herrngasse (la “via dei Signori”), tra eleganti negozi, pasticcerie in cui compriamo le tipiche "palle dei Signori", e case dai balconi fioriti. Arriviamo alla Cittadella e percorriamo il cammino di ronda.
In serata, dopo altri 400 km, raggiungiamo Innsbruk, capoluogo del Tirolo austriaco. Ceniamo con frittata in brodo, insalata, schniffel (fettine panate) e apfelstrudel.
C’è il tempo per una visita serale della città.
1° agosto - Lasciamo Innsbruck di buon mattino. Lungo il viaggio rileggiamo il giornale Fudaer Zeitung, che dedica una pagina intera al gemellaggio, e titola: “Glaube als Europas Basis”, che suona come “La fede rinforza le basi europee”. Con gli amici tedeschi l’appuntamento è a settembre, quando loro ricambieranno il viaggio a Roma.
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